Nel 2019 cade l’anniversario di 200 anni dalla scrittura di una delle poesie più belle di tutta la letteratura italiana: l’infinito di Giacomo Leopardi. Nato, cresciuto e ispirato da questa terra, Leopardi vive e compone a Recanati, la quale si prepara a festeggiare degnamente la ricorrenza con una serie di mostre ed eventi.
La poesia L’infinito è stata scritta nel 1819 ed è stata più volte definita come il componimento perfetto. È una poesia che a un primo sguardo può sembrare semplice, ma non lo è affatto. È costituita da 15 endecasillabi sciolti in cui Leopardi descrive il suo pensiero e la sua poetica. Le figure retoriche utilizzate sono diverse e consentono di esprimere più concetti complessi e profondi uno dopo l’altro in un fluire molto veloce fino all’ultimo verso dove tutto si placa nuovamente come era all’inizio.
Il centro in provincia di Ancona rende omaggio al suo poeta con un viaggio nella poesia e nei luoghi che lo hanno ispirato, partendo dall’esposizione del manoscritto con il celebre componimento a Villa Colloredo Mels. La straordinaria esposizione del manoscritto è uno degli eventi più attesi per festeggiare i 200 anni trascorsi dal suo componimento.
“Infinto Leopardi” è un evento che durerà un ano intero con un ricco calendario di mostre, spettacoli, conferenze e pubblicazioni per il bicentenario dell’opera che tutti a scuola hanno studiato a memoria. Una prima mostra è quella aperta dal 20 dicembre scorso fino al 19 maggio 2019 “Infinità/Immensità, il manoscritto”. L’esposizione a cura di Laura Melosi, direttrice della Cattedra Leopardiana all’Università di Macerata, ha lo scopo di riscoprire il patrimonio dei manoscritti di Leopardi presso Comune di Visso, colpito dal terremoto dell’agosto 2016. Sarà presente un ospite di eccezione cioè proprio il componimento originale dove le indelebili parole sono state messe nero su bianco. Gli strumenti multimediali rendono ancora più interessante questa mostra, aiutando la comprensione della poetica leopardiana.
A Recanati si terrà la seconda mostra punta di diamante di questo bicentenario “Mario Giacomelli: Giacomo Leopardi, L’Infinito, A Silvia”, curata da Alessandro Giampaoli e Marco Andreani. Lo scopo è quello di fare un viaggio per scoprire i rapporti tra letteratura e fotografia italiana del dopoguerra. Da non perdere il montaggio di immagini legate dai versi del L’infinito per ripercorrere la lirica leopardiana e la sua poetica. Grazie a richiami metaforici e associazioni varie, si scopre il rapporto tra infinito e finito, realtà ed immaginazione, temi sempre presenti nei componimenti di Leopardi. La mostra vanta anche il fotoracconto A Silvia, ispirato alla lirica di Leopardi, risalente al 1964, di cui si erano perse le tracce.
Tanti altri appuntamenti sono in calendario per il bicentenario, tra cui “Infiniti” a cura di Emanuela Angiuli e “Finito, Non Finito, Infinito” a cura di Marcello Smarrelli.