SUV o non SUV: pro e contro di una categoria che continua a dominare il mercato

SUV o non SUV? Un Amleto moderno si porrebbe forse questa domanda più del classico, e immortalato da Shakespeare “Essere o non essere”.

Perché non c’è nulla dei tempi moderni, almeno a livello commerciale, in grado di polarizzare clienti ed appassionati quanto la diatriba sul SUV.

Noi da che parte stiamo? Nel mezzo, perché se non possiamo che riconoscere alcuni dei motivi che generano l’antipatia nei confronti di questo segmento, siamo altrettanto costretti a riconoscerne i meriti.

Meriti che superano di gran lunga quello delle vendite, perché non è detto che l’infatuazione (che sembrerebbe ormai essere più una storia d’amore, data anche la lunghezza del rapporto) del pubblico per i SUV debba essere per forza giustificata.

Abbiamo deciso di mettere insieme qualche pro e qualche contro, per aiutare anche chi, come te, magari sta cercando di capire se il SUV possa essere o meno la soluzione ai propri problemi.

O più semplicemente per l’auto da scegliere per il prossimo acquisto.

Partiamo dai contro, tenendo conto però soltanto di quelli misurabili.

I SUV sono antipatici a molti e riteniamo che il grosso delle motivazioni addotte a sostegno di questa tesi non debbano essere prese molto sul serio.

C’è chi li ritiene arroganti e maleducati, per proprietà traslativa che parte da chi li guida (ovviamente non tutti) per arrivare su un oggetto inanimato.

Una narrativa solida, che però paga anche il prezzo dell’invidia di chi forse in segreto un SUV lo sogna ma non può permetterselo. E scusateci per la franchezza.

Non sono queste motivazioni ragionevoli con le quali possiamo valutare la bontà o meno del SUV.

Ci sono problemi sicuramente importanti, a partire dai consumi (che sono tra i più alti della categoria), che però sono progressivamente ridotti al miglioramento della tecnologia e dell’efficienza dei motori. Senza dimenticare che sul mercato stanno finalmente arrivando anche dei SUV elettrici, che potrebbero davvero cambiare le carte in tavola.

L’altro elefante nella cristalleria? I volumi: capiamo che non sono per tutti e capiamo anche che nel centro cittadino possano essere fonte di problemi.

Ma chi vuole il meglio oggi, come ieri, a qualche compromesso dovrà pure scendere, soprattutto in virtù di vantaggi che anche i peggiori detrattori della categoria non possono ignorare.

Perché piace? Non è difficile capirlo

Dai volumi importanti, che per molti sono invece un vantaggio, alle prestazioni, passando poi per l’estrema comodità di guida.

Senza ovviamente dimenticare che la comodità alla guida è forse tra le più alte che si sono mai raggiunte per ogni segmento.

Un mix di fattori, accompagnato poi da linee sempre più accattivanti e in grado di incontrare il gusto di chi guida. Senza compromessi, nel segno di un’aggressività che non è soltanto nei motori, ma anche nell’aspetto.

La formula sembrerebbe essere di quelle magiche e sembrerebbe in grado di ammaliare praticamente tutti, anche quelli che fino a qualche anno fa sognavano l’avvento delle city car superprestanti, ma che poi hanno capito che in realtà i volumi continuano ed essere parte importante del feeling tra auto e conducente.

Con buona pace di chi pensava ad una moda passeggera, non capendo l’effettiva portata di un fenomeno nato come moda ma che è diventato parte integrante della cultura automobilistica d’Italia e d’Europa.


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