Finita la vendemmia, è tempo di bilanci. Tocca a Coldiretti tirare le somme della appena conclusa stagione vitivinicola. Una buona annata per il vino non è fine a sé stessa poiché le ricadute sull’economia sono enormi: più esportazioni ma anche più turisti e pubblicità per il territorio dell’anconetano.
Gli enologi scommettono che questa sarà un’ottima annata per i vini bianchi, grazie alle condizioni di meteo molto caldo che ha reso gli acini molto ricchi di zuccheri. Verdicchio e Pecorino, vini tipicissimi di queste zone, saranno davvero eccezionali!Il clima altalenante ha fatto sì che a giorni di caldo intenso seguissero gironi di pioggia, potendo così annaffiare le viti. La produzione del verdiccio 2018 sfiorerà circa il milione di ettolitri, tutti di ottima qualità. Insomma, un ottimo modo per festeggiare i 50 anni dell’ottenimento della Doc dei Castelli di Jesi, una zona di produzione del verdicchio che conta moltissimi produttori e ottime cantine riconosciute a livello nazionale e non solo.
La primavera instabile ha fatto un po’ temer il peggio, ma l’estate è stata davvero generosa con i coltivatori che non possono che dirsi soddisfatti. La produzione del vino è così: un anno di fatica e cure ininterrotte sulla vite, nella speranza che il clima sia favorevole e magnanimo. Dopo un anno di lavoro e fatica, è finalmente arrivata l’ora di tirare un sospiro di sollievo e godersi i frutti della terra.
La presidente di Coldiretti Ancona, Maria Letizia Gardoni, è contenta dell’ottima annata appena conclusa, che ha saputo premiare gli impeditori agricoli che hanno avuto il coraggio di investire nella produzione vitivinicola in questo territorio. Il settore è di sicuro in crescita, soprattutto per quanto riguarda l’export. Una buona annata è anche, continua la presidente, un motivo di promozione per la provincia di Ancona e tutta la regione Marche che ha saputo fare della sua cultura rurale un’attrazione, una caratteristica di riconoscibilità.
Una festa per grandi e piccini in tutte le aziende agricole
Molte aziende agricole si sono aperte all’ospitalità, consapevoli della bellezza del territorio e delle antiche tradizioni contadine legate alla produzione del vino e non solo. La festa della vendemmia è l’ultima prima dell’arrivo della stagione fredda. È un modo per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato in questo periodo mese per raccogliere la preziosa uva che servirà alla produzione vinicola. La vendemmia è anche una festa anche per i bambini, che per un giorno possono sporcarsi senza remore. I piccoli raccolgono i grandi grappoli e li mettono nelle casettine che andranno dirette in cantina. i grappoli di uva vengono inseriti nella diraspatrice così restano solo gli acini. A questo punto, i chicchi d’uva vengono schiacciati e ne risulta il mosto, un succo dolcissimo non ancora alcolico perché non è fermentato. Il mostro viene fatto messo nelle botti di legno o anche nei silos nel cemento oppure in alluminio fino a quando il vino non sarà pronto da gustare.